GenZ e Millennials, due generazioni da ingaggiare

Vogliono un lavoro ibrido e flessibile, che alterni presenza in ufficio e smart working, e sono molto preoccupati per gli effetti del cambiamento climatico: sono questi gli elementi che,
12/10/2022

 

Vogliono un lavoro ibrido e flessibile, che alterni presenza in ufficio e smart working, e sono molto preoccupati per gli effetti del cambiamento climatico: sono questi gli elementi che, secondo la "Millennial and GenZ Survey" di Deloitte, caratterizzano queste due generazioni, da tempo al centro dell’interesse degli studiosi per l’impatto sulla società in generale e sul mondo del lavoro in particolare. Anche perché i Millennials (le persone nate fra il 1980 e il 1994) sono al momento la generazione più popolosa al mondo: sono 1,8 miliardi e rappresentano il 23% della popolazione mondiale. I GenZ sono invece i ragazzi nati fra il 1995 e il 2010, i primi totalmente nativi digitali e portatori di una cultura radicalmente diversa, in cui la componente visuale predomina sulla parola scritta e la sensibilità ambientale e per la diversità sono molto presenti.

 

Più attenzione ad ambiente, worklife balance e flessibilità

 

I dati della ricerca di Deloitte sono molto interessanti, specialmente per i manager e i responsabili delle risorse umane che dovranno ingaggiare queste generazioni. Se i Millennials sono preoccupati soprattutto per l’emergenza climatica, per questioni economiche, come il costo della vita e la disoccupazione, e per la salute e le disuguaglianze economiche, la GenZ porta l’attenzione su altri due temi: la Diversity e la discriminazione sono infatti centrali per una generazione molto più abituata a considerare la sessualità come una componente fluida della propria vita, mentre la preoccupazione per la salute mentale mostra come gli effetti della pandemia, ma anche il rischio di solitudine legato a certe modalità di smart working, debbano essere presi in considerazione. Nella survey emerge anche l'apprensione per le prospettive economiche nel lungo periodo: rispetto ai loro coetanei nel mondo, gli italiani che si sentono finanziariamente tranquilli sono il 34% dei GenZ (rispetto al 40% del dato globale) e il 37% dei Millennials (rispetto al 46%). Inoltre, solo il 28% dei GenZ e il 30% dei Millennials si dicono sicuri di andare in pensione senza problemi.

La missione delle aziende

 

Con la progressiva uscita dal mondo del lavoro dei baby boomers, è evidente che Millenials e GenZ sono destinati ad assumere un ruolo centrale, il che implica la necessità di ripensare stili di leadership e modelli di organizzazione. Se infatti la flessibilità e lo smart working sono elementi considerati ormai indispensabili per prendere in considerazione un’offerta di lavoro, è altrettanto vero che il modello valoriale risulta altrettanto centrale. L’attenzione (reale) alla sostenibilità ambientale è un altro degli elementi che indirizzano la scelta, ma saranno sempre più prese in considerazione le politiche sulla Diversity e soprattutto la presenza di un clima e di una cultura aziendale rispettosi dei vari tipi di espressione del sé. Con un’avvertenza: l’adesione a questi valori e una leadership che li rispetti devono essere autentici e condivisi.

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